Google+ Il Giullare Cantastorie - Scrittori, artisti e band emergenti: Amori impraticabili, e quindi eterni - Il Mondo Perfetto

venerdì 28 febbraio 2014

Amori impraticabili, e quindi eterni - Il Mondo Perfetto

Un film che ha come leit motiv un microchip con viso di bambola capace, sotto stimolazione acustica,di dire "I love you", merita sicuramente una recensione. Marco Ferreri,l'anarchico,il nichilista, anticipa di quasi trent'anni lo Spike Jonze di "Her", e dissemina vite grottesche in questa trasferta americana.Cristopher Lambert,più assonnato, incerto ed iconico del solito, rende in modo puntuale l'uomo che non ha più comunicazione con l'universo femminile, se non ricorrendo alla tecnologia, e quindi alla falsità. Un po' Cronenberg, un bel po' Bertolucci-senza dimeticare il sordiano "Io e Caterina",di pochi anni precedente.Il regista-dissacratore rigira il letto di procuste dell'occidente:dove non si è liberi ma si è capaci di andare in treno dagli Usa al Giappone. La fotografia diventa pittura, come nei capolavori, e i dialoghi si fanno poesia, sospesi sempre tra Beckett e il cinema di serie C. Un'idea assurda (nell'86, più che oggi) sviluppata con credibilità-questo è in fondo sempre stato il cinema di Ferreri; dove-in questo film più che altrove-si plasma il feedback solo con l'ausilio animale o elettronico. C'è proprio l'impressione-se non la certezza-che Ferreri sia una sorta di Antonioni che ha deciso di premere il grilletto,e pure senza silenziatore. E forse il futuro sarà in grado di trovare queste risposte non semplici profezie ma veri e propri referti, e non liquidarle sotto il comdo alibi dell'oscenità o del cattivo gusto. "I love you" è una dichiarazione d'amore, spontanea, disperata ed imbelle. Talmente godibile e sicura, da permettersi perfino un finale autoreferenziale in cui Lambert non riesce a salpare sul veliero per Haiti-al contrario del Piccoli di "Dillinger"-ma solo ad ingoiare acqua e sbanfare. Siamo solo capaci di distruggere e distruggerci, avverte Ferreri, infischiandosene, come al solito, di quello che si dice in giro,orbo luciferino nell'epoca delle cecità sentimentali, dove i nudi pittorici sembrano avere gli occhi chiusi, per non doverci vedere mentre ci giriamo dall'altra parte. Questo film è stato quasi dimenticato, rimosso, proprio come un angelo immortale sorpreso a grufolare verità orrende. Sognatori, anarchici e cinefili hanno però il dovere, e soprattutto il piacere, di ricordarlo.

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